Lavarsi le mani è una delle difese più semplici ed efficaci contro le infezioni. Eppure molte persone sottovalutano quanto tempo serva davvero per farlo correttamente—e quella differenza può determinare se i patogeni vengono rimossi o lasciati liberi di diffondersi.
La base scientifica del tempo di lavaggio
Le mani ospitano milioni di microbi. I germi si attaccano alla pelle, soprattutto nelle pieghe, tra le dita e sotto le unghie. Un risciacquo veloce da 5–10 secondi rimuove lo sporco visibile, ma spesso non elimina abbastanza microbi per interrompere la trasmissione.
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda di strofinare le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Questo tempo permette al sapone di agire, sciogliendo oli e sollevando i microrganismi per poi eliminarli con l’acqua. Le evidenze mostrano che la fascia 15–30 secondi garantisce una riduzione molto più efficace dei germi rispetto ai lavaggi rapidi.
Negli ambienti sanitari, le soluzioni idroalcoliche richiedono circa 20 secondi di strofinamento fino all’asciugatura completa.
Un’igiene delle mani efficace, parte delle misure di Prevenzione e Controllo delle Infezioni (IPC), può prevenire fino al 70% delle Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA). Un impatto enorme per un gesto semplice.
Cosa ottieni con 20 secondi
- Maggiore rimozione dei germi grazie all’azione completa del sapone.
- Copertura delle aree critiche come pollici, punte delle dita e sotto le unghie.
- Riduzione significativa del rischio di infezione, dimostrata dagli studi.
Perché le scorciatoie non bastano
Anche se il tempo è fondamentale, non è sufficiente da solo. Un lavaggio delle mani è efficace solo quando il tempo si combina con una buona tecnica. Ecco perché:
- Lavaggi brevi lasciano molti germi sulla pelle.
Anche se le mani sembrano pulite, una parte significativa dei microrganismi rimane attaccata alla pelle. I lavaggi di pochi secondi non permettono al sapone di agire completamente né al movimento meccanico delle mani di rimuovere i patogeni.
- Molte zone critiche vengono facilmente trascurate.
Pollici, punte delle dita, il dorso delle mani e lo spazio tra le dita sono tra le aree più contaminate, ma sono anche quelle che più spesso vengono ignorate durante un lavaggio veloce. Una buona tecnica assicura che tutte queste superfici vengano strofinate adeguatamente.
- Negli ospedali, un’igiene insufficiente contribuisce direttamente alle ICA.
Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria si diffondono spesso tramite il contatto delle mani. Anche l’uso dei guanti non elimina il rischio:
I guanti possono rompersi, contaminarsi, o dare un falso senso di sicurezza.
- Se gli operatori non si lavano le mani prima e dopo l’uso dei guanti, i patogeni possono comunque trasferirsi da una superficie all’altra — o da un paziente all’altro.
Un lavaggio ben fatto non è mai solo una questione di velocità: richiede attenzione, tempo e un movimento corretto delle mani. Ogni passaggio mancato aumenta il rischio che i germi rimangano e si diffondano.
In HANDHY crediamo che l’igiene efficace inizi dalla consapevolezza e dalla tecnica corretta. La tecnologia può supportare la conformità, ma alla base resta il comportamento umano: tempo e tecnica contano, soprattutto quando una buona igiene delle mani può prevenire fino al 70% delle ICA.
→ La prossima volta che ti lavi le mani, conta fino a 20. Quei secondi non sono un dettaglio: sono prevenzione e cura.
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