Cambiamento climatico e AMR: la connessione inaspettata

La resistenza antimicrobica (AMR) viene spesso descritta come un problema medico o farmaceutico. Ma oggi, una delle forze più potenti che accelerano la resistenza non nasce negli ospedali — nasce nell’ambiente. L’aumento delle temperature, il cambiamento degli ecosistemi e gli eventi meteorologici estremi stanno modificando il modo in cui i batteri evolvono, si diffondono e rispondono agli antibiotici (MacFadden et al., 2018; IPCC, 2022).

Con l’aumento dello stress climatico, gli ospedali stanno già vivendo le conseguenze: infezioni più difficili da trattare, più patogeni che arrivano dalla comunità e un carico crescente sui sistemi di prevenzione delle infezioni.

Le temperature più alte accelerano la resistenza batterica

Numerosi studi mostrano che temperature elevate aumentano i tassi di crescita batterica e accelerano le mutazioni — due dei principali motori dell’AMR. Uno studio fondamentale ha dimostrato che un aumento di 1°C della temperatura media è associato a un incremento del 10–23% della resistenza antibiotica in E. coli, K. pneumoniae e S. aureus (MacFadden et al., 2018).

Il riscaldamento globale, quindi, non è solo un rischio ambientale: sta ridefinendo silenziosamente il panorama microbico che la sanità deve affrontare.

Gli eventi estremi creano nuove vie di contaminazione

Alluvioni, tempeste e problemi nei sistemi fognari trascinano batteri resistenti da acqua e suolo nelle case, nelle comunità e infine nei centri sanitari.

  • L’OMS segnala che gli eventi meteorologici estremi comportano un aumento significativo delle infezioni trasmesse dall’acqua (WHO, 2023).
  • Le contaminazioni dovute alle alluvioni possono aumentare i tassi di infezione fino al 40% (Levy et al., 2019).

Gli ospedali sono i primi a sentirne l’impatto: più patogeni di origine comunitaria, più contaminazione delle superfici, più pressione sulla compliance dell’igiene delle mani.

La migrazione microbica guidata dal clima

Con l’aumento delle temperature, i microrganismi si espandono in nuove aree. Secondo GLASS, il cambiamento climatico sta favorendo la diffusione degli Enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE) in regioni dove prima erano rari (WHO GLASS, 2023). 

Ciò significa che gli ospedali potrebbero dover affrontare patogeni sconosciuti a livello locale — aumentando ulteriormente il rischio.

Clima caldo, più infezioni e maggiore pressione sugli antibiotici

I climi più caldi aumentano l’incidenza delle infezioni e portano a un maggiore uso di antibiotici: le ondate di calore, da sole, sono associate a un incremento del 5–10% delle prescrizioni (Kuerbis et al., 2021). Allo stesso tempo, 3,6 miliardi di persone vivono già in aree altamente vulnerabili al cambiamento climatico, che tra il 2030 e il 2050 potrebbe causare 250.000 morti aggiuntive all’anno per malattie sensibili al clima (WHO, 2023). 

Con l’aumentare delle infezioni — sia stagionali che legate agli eventi climatici estremi — cresce anche l’uso di antibiotici, alimentando il ciclo che accelera la resistenza antimicrobica: più infezioni → più trattamenti → più resistenza. Il risultato è un carico sempre più pesante per gli ospedali e per l’intero sistema sanitario.

Perché tutto questo conta per la prevenzione delle infezioni

L’AMR guidata dal clima non è un concetto astratto. Ha un impatto diretto su:

  • rischi di infezioni correlate all’assistenza (ICA)
  • comportamenti igienici
  • livelli di contaminazione delle superfici
  • carico di lavoro degli operatori sanitari
  • programmi di stewardship antibiotica

Man mano che i patogeni resistenti diventano più diffusi nella comunità, i sistemi sanitari devono rafforzare la prima linea di difesa: un’igiene delle mani coerente, affidabile e supportata da strumenti più intelligenti e soluzioni che favoriscono il comportamento corretto.Il cambiamento climatico sta amplificando l’AMR. La prevenzione delle infezioni deve evolvere insieme ad esso.

Pronti a costruire una cultura igienica più forte nel vostro ospedale? Contattateci per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza.

Condividi articolo
I nostri blog
Archivio